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Nonna Roma

La denuncia di Nonna Roma: grave privazione di diritti fondamentali

Adam (nome di fantasia) è un ragazzo senegalese, in gravissime condizioni di salute , che è stato sgomberato il 9 febbraio dall’accampamento informale di via Tallone dove viveva. Uno sgombero avvenuto senza il coinvolgimento di Comune e Sala Operativa Sociale e, a seguito del quale, Adam -nonostante non riuscisse neanche a camminare- è stato trasferito nel CPR di Palazzo San Gervasio (Potenza).

Proprio in quel CPR per Adam è cominciata un’altra odissea.

Infatti, appena giunto nel Centro gli viene sequestrato, in maniera del tutto arbitraria, il telefono cellulare e le associazioni che lo seguivano perdono completamente i contatti con lui. Solo nel pomeriggio dell’11 febbraio, Adam riesce a mettersi in contatto con la dottoressa che l’aveva in cura (solo in quanto ricordava -a memoria- il numero di telefono). Alla dottoressa denuncia di patire il freddo, di avere dolore diffuso ovunque, anche perché non gli vengono somministrati gli antidolorifici di cui ha bisogno ma solo tranquillanti e ansiolitici. Peraltro nel corso del trattenimento le condizioni di salute peggiorano: lamenta di non essere stato visitato da alcun medico; che gli sono comparse tumefazioni ai genitali e alle cosce; che ha cominciato a avere tracce ematiche nelle urine e ad essere spossato e stanco.

Nel frattempo, dal 14 febbraio, con MSF e Cild ci adoperiamo per coinvolgere tutte le autorità competenti, per chiederne l’immediata liberazione alla luce delle gravi problematiche di salute di Adam. Ma tutto tace fino al 28 febbraio, quando con le altre realtà abbiamo deciso di presentare un ricorso d’urgenza alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Ad oggi, Adam continua ad essere trattenuto nel CPR di Palazzo San Gervasio. Privato della sua libertà ma anche dei suoi diritti fondamentali: dalla libertà di comunicazione (il sequestro illegittimo del cellulare); al diritto di difesa (è stato difficilissimo nominare un avvocato di ufficio); fino allo stesso diritto alla salute.

Questo è quello che accade ai migranti presenti in questo Paese, che si trovano in una situazione di “irregolarità” nella maggior parte dei casi proprio a causa della totale assenza di canali di ingresso legale e di leggi adeguate.

Questi sono giorni drammatici in cui si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà e di aiuto nei riguardi del popolo Ucraino, predisponendo -com’è giusto che sia- canali di ingresso e piani di accoglienza straordinari.

Ci piacerebbe che dinanzi a tutte le guerre, dinanzi a tutti i profughi, dinanzi a tutti coloro che scappano alla ricerca di una vita migliore si riservasse lo stesso trattamento.

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Fiona Anderwood