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Nonna Roma

Covid-19: Campidoglio batti un colpo!

È oramai evidente a tutti che la crisi sanitaria e sociale dovuta al Coronavirus non si è mai attenuata; se la fase acuta di emergenza sembrava essersi placata a giugno, oggi risulta evolversi ancora più drasticamente rispetto alla primavera 2020. Giorno dopo giorno si appesantisce il bilancio delle persone che contraggono il virus e, con l’inverno alle porte, i prossimi mesi non sembrano prospettarsi migliori. Non si arresta nemmeno la grave recessione economica che vive il Paese, e la prospettiva si fa ancora più pesante all’avvicinarsi della fine del blocco dei licenziamenti e degli sfratti. 

Quasi nessuno è rimasto illeso. A tal proposito, secondo l’ultimo rapporto di Caritas  c’è stato un incremento tra il 31% e il 45% di “nuovi poveri”, significa che 1 persona su 2 non si era mai rivolta ai servizi da loro offerti.

Fin da subito le associazioni, i movimenti, e il terzo settore si sono attivati per dare sostegno a migliaia di famiglie in difficoltà, durante e dopo il primo lockdown, attraverso pratiche di consegna a domicilio della spesa, dei farmaci e sostegno psicologico. In particolare si è determinata una straordinaria mobilitazione solidale grazie alla distribuzione di derrate alimentari e beni di prima necessità a tutti coloro che hanno subito una diminuzione del proprio reddito oppure hanno perso il lavoro. Sono stati mesi difficili per tutti, le misure adottate dal Governo sono state corrette, ma insufficienti a livello economico. In più, i ritardi per l’erogazione della cassa integrazione o dei vari bonus hanno contribuito ad aggravare le condizioni di vita precarie delle famiglie. 

In particolare la gestione del Comune di Roma è risultata fortemente deficitaria in merito all’erogazione dei buoni spesa. Il Governo aveva approvato uno stanziamento di risorse per la distribuzione dei ticket da parte dei Comuni. A Roma non sono mai arrivati a tante famiglie che ne avevano diritto, mentre a molte altre con estremo ritardo, nonostante la denuncia e le proteste di cittadini e associazioni. Analogamente i bonus affitti, previsti dalla Regione Lazio, sono stati finora erogati a una percentuale irrisoria di richiedenti, dopo 5 mesi dalla scadenza del bando e in un contesto in cui sono già pervenute a migliaia le richieste di sfratto da parte dei proprietari.

Siamo consapevoli delle difficoltà organizzative dell’apparato comunale, devastato da anni di tagli e di riduzione del personale. Dunque, consci delle complessità, ci siamo messi a disposizione per offrire un supporto fattivo al Comune e ai municipi in questa fase difficile. Abbiamo collaborato in modo proficuo con i servizi sociali di tanti distretti, ma è mancata la possibilità di operare a livello comunale. Abbiamo accolto e ascoltato diversi nuclei familiari di cui anche ora stiamo censendo il bisogno, attraverso un’indagine ampia e accurata fatta di questionari e interviste. Il risultato è che assistiamo alla drammatica percezione di abbandono che la comunità sta vivendo: l’accesso ai servizi essenziali pubblici, sociali e sanitari non è più universalmente garantito, tant’è che in molti si sono sentiti dire di non poter essere presi in carico o curati. 

Siamo poi nel pieno di una nuova ondata e di un possibile lockdown generalizzato.  Serve, quindi, invertire il trend nella gestione dell’emergenza mediante, in primis, una maggiore chiarezza sui fondi residui dei buoni spesa che devono essere ancora distribuiti. Occorre rafforzare e velocizzare il lavoro del Dipartimento Patrimonio per permettere l’erogazione immediata del bonus affitti. Va messo in campo un piano straordinario di tutela dei senza fissa dimora prevedendo perfino la requisizione di alberghi e case vacanze (come prevede il Decreto Cura Italia) per far alloggiare queste persone. Inoltre, il bando del Dipartimento Politiche Sociali, finalizzato all’acquisto e alla distribuzione di cibo e prodotti per l’igiene e per l’infanzia, è andato in larga parte deserto  a causa di una sbagliata impostazione dello stesso. Ci sono, pertanto, altre risorse risparmiate che possono essere redistribuite. 

Siamo ben consapevoli che non sono sufficienti gli interventi del Campidoglio e che, invece, occorrono delle politiche nazionali di contrasto alle nuove povertà. Allo stesso tempo tutto ciò che è di competenza comunale deve essere svolto con strumenti efficaci. 

Il nostro impegno continua! Anzi, nei prossimi giorni, con ancora più vigore, ci daremo da fare per costruire legami di solidarietà e di resistenza a tale crisi che ha coinvolto il mondo intero. 

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Fiona Anderwood